12 febbraio 2011 ore 21:00
LU SANTU JULLARE FRANÇESCO
Dario FO'
Diretto e interpretato da: Giampiero Frondini
Adattamento in lingua umbra di Giampiero Frondini e Sergio Ragni
Dario Fo ha voluto che fosse Giampiero Frondini a mettere in scena questo memorabile testo sulla vita di San Francesco, affinché venisse recitato in umbro nella terra del Santo. Lo spettacolo prende a prestito alcuni episodi spesso sconosciuti o ignorati, storie tratte da scritti canonici e da antiche favole popolari, leggende ignorate per secoli e racconta con maestria il lato umano del santo, la personalità multiforme, il carisma e l'abilità istrionica che lo hanno reso universale patrimonio dell'umanità e non solo della Chiesa. Così il più mite dei santi compare in una sconosciuta veste di buffone satiresco, che impastando idiomi e gesti è riuscito a comunicare l'idea di un Dio aperto al dialogo con l'uomo peccatore. Del resto era lo stesso Francesco, tanto diverso in realtà dall'immagine agiografica che ci è stata per secoli trasmessa, a definirsi "jullare di Dio".
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ecco la storia del più piccolo e magico teatro d'Italia:
Nel 1786, grazie ad una nuova accademia teatrale, il teatro venne ricostruito da Francesco Tarducci e fu denominato Teatro del Sole.
La sala rettangolare era composta da un palcoscenico, una platea e da una galleria sorretta da colonne. Nel 1856 il Teatrino venne arricchito di 24 palchetti e sei barcacce, distribuiti in due ordini, da Giovanni Caproni che ampliò il palcoscenico e sopra i palchi progettò un loggione con ringhiera di ferro fuso. Il pittore perugino Alceste Ricci ne decorò l’interno con ornati a colori, dorature e stucchi, conferendo eleganza al nuovo teatro Cesare Caporali (1530-1601), così denominato per celebrare il poeta “bernesco” di probabili origini panicalesi.
Nel 1869 Mariano Piervittori, celebre pittore marchigiano attivo in zona, dipinse il sipario rappresentando il capitano di ventura Boldrino Paneri da Panicale mentre riceve le chiavi della città di Perugia da lui liberata dall'assedio dei Bretoni.
In questo spazio, per 318 anni, la tradizione teatrale si è perpetuata, anche se nel 1957, per un trentennio, si è trasferita in un altro teatrino a causa della chiusura per inagibilità. Il Caporali è stato riaperto al pubblico nel novembre del 1994 dopo un radicale restauro e ospita ogni anno molteplici spettacoli e, grazie alla Compagnia del Sole che lo gestisce, ogni anno rare produzioni di prosa e musica.
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