FONDAZIONE LUNGAROTTI, Museo dell'Olivo e dell'Olio
“Dedicato. Opere sulla natura di Franco Passalacqua”
in mostra al MOO per celebrare il suo decimo anniversario
A cura di Marinella Caputo
Fino al 23 gennaio 2011, il MOO – acronimo di Museo dell’Olivo e dell’Olio ‐
ospiterà nelle sue sale 19 opere di Franco Passalacqua tra olivi e paesaggi boschivi, nonché quattro dei grandi
Totem (fino a 2,50 metri) che hanno reso noto l’artista a livello internazionale.
Il progetto nasce da lontano: il Museo dell’Olivo e dell’Olio espone tra le collezioni permanenti già dal 2000, anno della sua apertura al pubblico, un’opera di Franco Passalacqua, un Campo di olivi al vento, annoverabile trai primi lavori dell’artista, che per lunghi anni ha dedicato la propria ricerca al tema dell’olivo.
Poi molto tempo è passato da quel primo incontro: il Museo è cresciuto nelle sue collezioni, articolandosi in ambienti espositivi ricchi di sorprese e sollecitazioni. E Franco Passalacqua si è sperimentato in linguaggi sempre nuovi, osando tecniche e materiali diversi ma sempre rimanendo concentrato sul suo principale
interesse: la natura. Una natura spontanea dalla forza dirompente, come nel caso delle distese boschive che rappresentano la sua produzione più attuale, e una natura addomesticata, denso concentrato di cultura, di lavoro e di ingegno, come nel caso dell’olivo. Oggi, dopo 10 anni dall’inaugurazione del Museo dell’Olivo e dell’Olio, Franco Passalacqua torna a celebrare in una mostra – Dedicato. Opere sulla natura, appunto – il tema amato dell’olivo e della natura.
E propone, in una selezione di opere curata da Marinella Caputo, un affascinante percorso che, perfettamente integrato con l’esposizione permanente del Museo, si articola in tre sezioni tematiche.
Aprono la mostra 7 opere incentrate sul tema dell’autunno con tele e pannelli in alluminio, oltre a 4 Totem, imponenti elementi verticali in alluminio che, piuttosto che sculture, potrebbero definirsi – come nota Marinella Caputo – “pitture tridimensionali”.
Invasioni è il tema che attraversa la seconda sezione della mostra: quasi a raccordo della natura selvaggia dei boschi con la cultura rappresentata dal verde argenteo degli oliveti, una serie di tele dal piccolo formato che raffigurano porzioni di oliveti abbandonati, in cui la natura si riappropria del territorio, insinuando tra le fronde verde‐argentee macchie di colore rugginoso. Infine gli Olivi: tele di medio e grande formato che conducono, in un continuo dialogo con le opere esposte in via permanente al Museo, al grande Campo di olivi al vento già parte delle collezioni del MOO.
La fitta texture di vegetazione che caratterizza l’opera di Passalacqua e che ricopre senza soluzione di continuità le superfici pittoriche, in virtù della prospettiva alta e della profondità percettiva data dalla visione aerea, non indulge mai al descrittivo. In nessun modo esprime una pittura di paesaggio nostalgica, non va – scrive Marinella Caputo nel catalogo della mostra – “nella direzione dell’iperrealismo fotografico, nè in quella dell’astrattismo, sublimando piuttosto in senso concettuale lo stimolo sensoriale proveniente dal paesaggio”; l’occhio dell’artista “guarda le cose che lo circondano” – come osserva il critico Lorenzo Mango a proposito degli alberi di Passalacqua – “attraverso una sensibilità tutta contemporanea, una sensibilità che lega intimamente fatti sensibili a dati mentali”.
La mostra è organizzata dalla Fondazione Lungarotti in collaborazione con la Provincia di Perugia.
Gestito, come il Museo del Vino, dalla Fondazione Lungarotti, il MOO, Museo dell'Olivo e dell'Olio celebra oggi i suoi primi 10 anni di attività.
Situato a Torgiano, piccolo borgo medievale alle porte di Perugia, ospita oggi circa 500 pezzi trai quali una consistente raccolta di lucerne a olio da età classica al tardo neoclassicismo. Racconta Maria Grazia Marchetti Lungarotti, curatrice e direttrice del museo e anima della Fondazione Lungarotti: “per l’inaugurazione del MOO Franco Passalacqua mise a disposizione del museo una grande tela con olivi mossi
dal vento.
Dieci anni dopo il MOO, che felicemente risponde al compito di sostegno alla olivicoltura, ospita una sua mostra che ha per tema l’olivo e la natura.... Il suo ritorno all’olivo e a Torgiano suona come un augurio, privo di retorica e per un futuro di pace.”
Dedicato. Opere sulla natura di Franco Passalacqua
MOO, Museo dell’Olivo e dell’Olio
Via Garibaldi, 10
Torgiano (PG)
Tel: +39 075 9880300
e-mail: museoolio@lungarotti.it
www.lungarotti.it/cultura
Aperta tutti i giorni dal lun alla dom dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00
In English:
Up to the 23th of January the art of Passalacqua at the Olive Oil Museum in Torgiano, don't miss it.
Info about the Museum, opened all the year:
Created as a companion collection to the Wine Museum, the Olive and Oil Museum is located in a small nucleus of medieval houses within the town walls.
The museum covers ten rooms and opens with information provided by the National Research Council on the botanic characteristics of olive trees, the most common cultivars in Umbria, traditional and avant-garde techniques for cultivating and extracting the oil. The subsequent rooms, that were once the home of an oil mill active until a few decades ago and graced with a large fireplace, have a rich documentation regarding the history and evolution of olive oil equipment: from the first stone mortars of the 5th millennium B.C: across the centuries to the introduction of the trapetum, the large vat of probable Greek origin adopted by the Romans, up to the most complex machines using animal or hydraulic traction, to the invention of the continuous cycle which heralded the new olive oil technology. The museum continues on the two upper floors showing the presence of oil and the olive tree in daily life, as well as the use and value attributed to them over time. These themes are documented in sections regarding the mythological origin of the plant, the use of oil as a source of light, in the rituals of the great monotheistic western religions, in medicine, in nutrition, in sports, in cosmetics, as a source of heat and as a significant element in popular imagery which has attributed and in part still attributes, symbolic, propitiatory, apotropaic and curative values to the plant and to the product of its fruit. Room V, dedicated to Athena, the goddess who reputedly gave the gift of the olive tree to man, displays, alongside various objects that recall the goddess's attributes, a precious Attic alábastron in red-figure pottery, signed by the Foundry Painter and dating to the 5th cent. B.C. The vase, of extraordinary interest due to the artist's craftsmanship, depicts Athena in the act of receiving the shield with an owl design (her primary emblem) from the hands of the ironsmith who crafted it for her. In front of the alabastron, there is a trilobate oil lamp from the 7th cent. B.C., a superb example of Dedalic art representing the remote use of votive oil lamps, alongside a scientific text by Mario Torelli. The collection of oil lamps, ranging from the pre-classic period to late neoclassicism, has some noteworthy examples: from the Roman bilobate bronze lamp, damasked in silver and copper, to the small bronze Renaissance putto, to the two precious staircase lamps from the 16th century. Interesting due to their techniques and styles, indicative of a taste for the myths of antiquity and exoticism , the group of neoclassic includes display lamps including the "fiorentina" lamp in Murano glass to the "romana" lamp from the major silver and bronze workshops characterized by sculptures that are very popular at the time, such as Mercury running on the wind, or the Egyptian figure which recalls the Napoleonic campaigns. Oil cruets and sauce boats, ampoules for perfumes and ointment, the Egyptian unguentary vase dated 1500 B.C. – braziers and warmers, learned texts and popular handicrafts show the many uses of oil over the centuries. At the end of the museum a hallway of proverbs and sayings related to olive oil leads the way to a large painting depicting a field of olive trees in the wind, indicating the attention to the landscape which underlined the research leading up to the museum's creation.
Opening hours:
Open every day except for December 25
Summer: 10 am – 1 pm; 3-7 pm
Winter: 10 am – 1 pm; 3-6 pm
To know the admission fees:
museoolio@lungarotti.it
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